Il Documento programmatico di bilancio dell’Italia per il 2020 presenta un “rischio di non conformità con il patto di stabilità”, insieme alle manovre economiche di altri sette Paesi, vale a dire Belgio, Francia, Spagna, Portogallo, Slovenia, Slovacchia e Finlandia. E’ il giudizio della Commissione europea nel pacchetto di autunno, presentato a Bruxelles. Tuttavia, la Commissione sottolinea che “nessun documento programmatico di bilancio per il 2020 mostra una conformità particolarmente grave ai requisiti del patto di stabilità”.
In ogni caso, l’Italia non è mai stata ‘broadly compliant’ con il patto di stabilità. Il “rischio di deviazione significativa” in autunno è una costante per il nostro Paese: dal 2014 in poi (nel 2013 è uscito dalla procedura per deficit eccessivo) è sempre stato a rischio di deviazione significativa, tranne un anno, il 2018, in cui è stata valutata in ‘particularly serious non-compliance’, cioè non conformità particolarmente grave. La differenza con la situazione dell’autunno 2018, con la manovra del Conte uno, è netta: allora la manovra venne respinta dalla Commissione.